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Mobilitazioni e considerazioni
Provate a chiudere gli occhi, lasciate che la vostra immaginazione sostituisca l'ambiente che vi circonda, fate in modo da concentrarvi sui vostri desideri.
Provate a immaginare il momento e la condizione per cui il vostro desiderio si mescoli con quello possibile di una, dieci, cento mille altre persone. |
![]() sito precedentemente ospitato da Isole nella Rete |
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Il Netstrike è una manifestazione di massa di dissenso civile pienamente legittima e legale !
Collegarsi in (almeno) migliaia di persone contemporaneamente a un determinato indirizzo web in Rete offre la possibilità,
ricorrendo alle nuove tecnologie, per manifestare una protesta pubblica. Netstrike o piu' propriamente corteo telematico è una pratica di mobilitazione in Rete che consiste nell'invitare una massa considerevole di utenti possessori di accessi Internet e browsers a puntare i propri modem verso uno specifico URL a una precisa ora e ripetutamente in maniera tale da occupare un sito web fino a renderlo inutilizzabile almeno per il tempo della mobilitazione. Un'occupazione di banda simile ad un corteo fisico che occupa una strada fino a renderla inaccessible ad altri. Una massa di utenti che si collegano alla stessa ora tutti insieme su un determinato sito e riescono con collegamenti di massa a mandare in tilt il sito stesso quanto meno per il periodo di mobilitazione. Avete presente un corteo o un sit-in? Tante persone sfilano lungo una strada o sostano davanti a qualcosa impedendo con i loro stessi corpi il traffico di qualsiasi altra cosa o persona nello stesso tratto urbano. Qualcosa di simile in ambito virtuale... Il Netstrike - cosi' chiamato perchè suona bene in inglese, ma che in realtà in italiano va tradotto come corteo telematico e non letteralmente in sciopero telematico come si potrebbe supporre - nasce dalle fervidi menti dell'associazione culturale sTRANOnETWORK quando nell'ormai telematicamente lontano 1995 Tommaso Tozzi propone un netstrike contro ben dieci indirizzi in contemporanea contro gli esperimenti nucleari francesi (erano i tempi del caso Mururoa). Ovviamente il netstrike fallisce parzialmente perchè ancora avevamo sottovalutato che malgrado si fosse agli albori di Internet in Italia, sarebbero stati necessari moltissimi navigatori per bloccare o rallentare un singolo indirizzo web. Ben altro destino ha il secondo netstrike in favore di Mumja Abu Jamal e Silvia Baraldini nel maggio 1996 ! Vengono sinceramente i lucciconi agli occhi a rammentare come con la partecipazione determinante dei compagni finlandesi il server della Casa Bianca venne giu' come un castello di carte... :-) Particolare successo ha avuto anche quello promosso dall'Anonymous Digital Coalition (1998) che ha visto bloccare alcuni siti finanziari messicani in sostegno alla lotta zapatista: veramente emozionante il clima che si respirava dentro il canale irc di coordinamento (irc e e-mail sono forse le principali vie di propaganda per questo tipo di mobilitazione) quando via via veniva verificato in tempo reale il crollo della funzionalità dei siti da bloccare in nome degli indios del chiapas. Ma cosa vuol dire che un netstrike riesce? Quali sono le tecniche da considerare fedeli al suo spirito di origine? Sicuramente un netstrike funziona quando riesce nel suo intento tecnico - bloccare un sito - ma anche nel caso che non riesca al cento per cento ma che raccolga attenzione da mass media e opinione pubblica sulla causa che lo ha innescato. Le tecniche da considerare "conformi" al suo spirito di origine sono quelle per cui non ci puo' essere prova e capacità di distinzione durante il nestrike fra chi sta scaricando un sito per consultarlo e chi per bloccarlo. Nel settembre del 1998 ha luogo uno dei netstrike meno riusciti. Netstrike globale contro Zedillo, il Pentagono e la Borsa delle Merci di Francoforte promosso da Electronic Disturbance Theatre con una forte partecipazione italiana. Il netstrike non riesce in quanto i promotori consigliano di utilizzare un applet java che viene a sua volta sfruttata da una contro-applet java del pentagono per mandare in crash la maggior parte dei pc partecipanti all'azione. Nel dicembre 1998 Netstrike a favore del Centro Popolare Autogestito di Firenze contro un sito della Coop che andrà in crash a metà percorso del netstrike. Malgrado tecnicamente riesca perfettamente ha pochissimo risalto sulla stampa. Nel maggio 1999 Netstrike contro la guerra nella ex-jugoslavia. Il netstrike tecnicamente non riesce ma la notizia circola molto sui giornali. È uno di quei casi in cui comunque il netstrike raggiunge lo scopo di far parlare di un determinato argomento. Nel giugno 2000, malgrado una apparente scarsa partecipazione il Netstrike per bloccare il sito dell'OCSE riesce verso il finale del tempo di mobilitazione ed addirittura risulta inaccessibile anche per le 12 ore successive. È uno di quei casi in cui (in questo caso snd) viene proposta una nuova tecnica per portare avanti il netstrike: concentrare l'attenzione sul locale motore di ricerca per impegnare le risorse della macchina e renderla inutilizzabile. È comunque il netstrike milanese a segnare la svolta ! In solidarietà contro gli sgomberi dei CSA milanesi il LOA riesce a convincere migliaia di web-surfers a intasare il server del Comune di Milano per piu' di tre ore (ottobre 2000). L'azione riesce completamente e convince definitivamente ampi settori del movimento italiano sull'utilità di questo strumento di protesta. C'è una ricaduta discreta sulla stampa locale e nazionale e grazie al netstrike si scopre una grave mancanza del server del Comune di Milano consistente nella messa online dei dati privati di molti suoi cittadini: la denuncia arriva anche al Garante della Privacy.
Il netstrike nel frattempo viene adottato da tantissime organizzazioni per gli ideali piu'
disparati (contro la tut ma anche contro la vivisezione!) non solo in Italia
(fra gli ultimi realizzati quello di Avana contro la censura in Rete e quello di Tommaso Tozzi e Giacomo Verde
contro la pena di morte ma in tutto il mondo (Corea, Arabia Saudita, Medio Oriente ecc.) come forma di mobilitazione dai toni piu' o meno accesi e con risultati altalenanti. |