Amnesty International - Comunicati stampa 2001


CS35-2001 17 luglio 2001

DIRITTI UMANI, UNA LEADERSHIP MANCATA. AMNESTY INTERNATIONAL PRESENTA UN DOCUMENTO SULLE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI NEI PAESI DEL G8


La Sezione Italiana di Amnesty International ha presentato oggi un documento relativo alla situazione dei diritti umani nei paesi del G8, rivolgendo ai capi di stato e di governo presenti a Genova una serie di richieste per assicurare il rispetto dei diritti umani tanto all'interno dei loro paesi quanto a livello internazionale.

"Ai paesi del G8 viene generalmente riconosciuta una leadership mondiale su vari fronti. Ma se questa pretesa leadership e' riferita ai diritti umani, ci dispiace dire che e' del tutto immeritata" - ha dichiarato Marco Bertotto, Presidente della Sezione Italiana di Amnesty International, intervenuto alla conferenza stampa insieme alla direttrice Paola Cutaia ed al responsabile per i rapporti con il mondo economico, Umberto Musumeci.

Bertotto ha illustrato alcune forme di violazione dei diritti umani comuni a tutti i paesi del G8, come i maltrattamenti e le torture e la sostanziale impunita' nei confronti dei responsabili. "Tra i paesi del G8 ci sono i tre principali produttori di quei terribili strumenti di morte che sono le armi leggere: Stati Uniti, Regno Unito e Italia; un quarto, la Federazione Russa, le usa massicciamente nel suo territorio da ben 7 anni; in Giappone e negli Stati Uniti la pena di morte e' applicata in modo drammatico; l'Unione Europea si rivela spesso una autentica "zona rossa" per i richiedenti asilo politico" ha aggiunto Bertotto.

L'assenza di leadership nel campo dei diritti umani e' evidente anche nella loro mancata centralita' nei rapporti diplomatici e negli atteggiamenti che vengono assunti a livello internazionale. "C'e' un grande spiegamento di retorica sui diritti umani, ma la realta' e' che la loro protezione viene ancora sacrificata ad interessi di natura economica, politica o strategica" - ha denunciato Bertotto. "Un solo esempio per tutti: a tre anni esatti dall'adozione del Trattato di Roma, che ha istituito il Tribunale penale internazionale permanente, questo fondamentale strumento di giustizia internazionale e' ancora inoperativo poiche' manca il numero minimo di ratifiche, e tra queste quelle di Giappone, Regno Unito, Federazione Russa e Stati Uniti".

La globalizzazione ha determinato un aumento delle responsabilita' degli attori e degli organismi economici quali le imprese multinazionali e le agenzie finanziarie internazionali. Su tale nuova situazione e sull'impatto che essa ha nei confronti dei diritti umani, Amnesty International ha intrapreso una serie di attivita',con l'obiettivo di chiedere al "mondo economico" di assumere comportamenti concreti e responsabili per la tutela dei diritti umani.

Durante la conferenza, e' stato anche reso noto un appello che il Segretariato Internazionale di Amnesty International ha rivolto al Ministro dell'Interno, on. Claudio Scajola, affinche' durante lo svolgimento del G8 siano garantiti i diritti di chi intende manifestare in forma pacifica e sia assicurato il rispetto, da parte delle forze dell'ordine, delle disposizioni del diritto internazionale relative all'uso della forza.

FINE DEL COMUNICATO

Roma, 17 luglio 2001



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