L'irruzione notturna nella scuola Diaz 22-July-2001 07:49

Devastazioni e feriti
autore: Carta - lingua: It
Domenica mnattna, ore 8. La scuola Diaz, che consiste in due edifici uno di fronte all'altro, è la scena di una irruzione notturna e violenta. Intorno alla mezzanotte e mezza, folti gruppi di finanzieri e polizia sono entrati nell'edificio che sarebbe dovuto servire da People's House, cioè da centro di accoglienza, e che si era via via trasformato in un dormitorio, soprattutto per non italiani. Da fuori si sentivano urla e colpi. La scena è durata quasi due ore, finché dalla porta principale hanno cominciato ad uscire persone con le mani dietro la nuca, come prigionieri di guerra, o persone ferite in barella. Le cifre ufficiali dicono che i feriti sono stati complessivamente 66, alcuni dei quali in condizioni tali da essere ricoverati in ospedale. La polizia sostiene di aver trovato alcune bottiglie incendiarie e sbarre di ferro; il Gsf sostiene invece che non è stata trovata alcuna arma. Dal palazzo di fronte, dove per una settimana hanno lavorato i media antiliberisti, il Media center, dove alcuni anche dormivano, la gente ha cominciato ad affaccarsi dalle finestre e a gridare. Alcuni avvocati del Gsf sono andati al cancello della scuola per cercare di capire cosa succedeva e tutelare le persone. Uno di loro è stato fermato e rilasciato qualche ora dopo. Ma la polizia era entrata contemporaneamente anche nel centro media, dopo aver sfondato il cancello, e ha cominciato a salire le scale dei tre piani. Nell'edificio si trovava Luisa Morgantini, parlamentare europeo, che si è fatta riconoscere. I poliziotti, che avevano probabilmente l'intenzione di spaccare tutto, si sono allora limitati a distruggere i computer degli avvocati e del servizio sanitario del Gsf, portando via gli hard disk, cioè le memorie, per ricavarne dati utili a schedare la gente, con tutta probabilità. L'impressione di chi era lì è che sono andati a colpo sicuro. Le altre stanze sono state risparmiate (compresa la redazione di Carta), e solo in quella di Altremappe e Operazione Makaya (un sito internet romano, il primo, e milanese il secondo) vi sono computer distrutti. Domenica mattina la situazione è tranquilla, molta gente dorme ovunque, avendo perso la Diaz come riparo.


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